giovedì 22 marzo 2012

Futuro prossimo o già presente?


Ho sempre pensato che un buon romanzo, a volte, fa capire la realtà e quel che ci aspetta nel futuro più di qualsiasi saggio.
Questa volta pesco da un giallo finlandese, "Il guaritore" di Antti Tuomainen:
http://www.leparoletranoileggere.it/2012/03/21/il-guaritore/#more-370
la vicenda si svolge a Helsinki, invasa da piogge e inondazioni continue a causa del cambiamento climatico, protagonista è uno scrittore che cerca la moglie giornalista scomparsa mentre faceva ricerche su un "terrorista ecologico".
Eccoci a una delle tante considerazioni: «... la consapevolezza della gravità dei cambiamenti climatici aveva unito per breve tempo le persone, spianando la strada a un gran numero di nobili associazioni, organizzazioni e partiti carichi di buone intenzioni. ... La battaglia l'avevano vinta i privilegi delle grandi aziende, o per meglio dire di quelle poche migliaia di persone già prima straricche, che ancora si mascheravano dietro la crescita economica per il bene comune. (mi suona piuttosto familiare) Il ritorno alle passate abitudini era stato agevolato dalla volontà della popolazione, già stufa di consumare meno e delle momentanee privazioni quotidiane, di vivere esattamente come prima: in modo egoistico, avido e irresponsabile, proprio come le era sempre stato insegnato a fare. E così il bene comune e la lungimiranza erano stati ancora una volta schiacciati da case unifamiliari sempre più grandi, automobili sempre più nuove, televisori al plasma sempre più larghi, arredamenti da cambiare a seconda delle stagioni, e poi stereo, decoder, tostapane, miscelatori, depuratori, monitor e naturalmente abbigliamento da rinnovare di settimana in settimana.»
Fantascienza?

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