mercoledì 20 aprile 2011

Tristemente (per noi) famoso... e ridicolo, anzi grottesco

I giornali stranieri sono pieni della nostra disgrazia nazionale: un po' alla volta me ne sono fatta una ragione. Ma trovare perfino nella narrativa notizie della nostra vergogna civile mi deprime assai.
Mi limito a riportare qualcuna delle frasi di cui è cosparsa la trilogia di Javier Marías "Il tuo volto domani":
  • ... Roma, oggi trasformata in un eterno sbadiglio da quel Berlusconi con la sua cupa ombra, bello iettatore...
  • Guarda quella macchietta di Berlusconi, a quest'ora dev'essere ormai tutto quanto di lattice, lo hai visto?, sembra un ninot da baraccone. Forse lui sì dovrebbe cambiar sesso, magari in questo modo migliora un po', o si riumanizza, una nonna.
  • Un servo di Berlusconi, allora. Che disgrazia quella dei funzionari e dei militari di quel paese, tutti vassalli di un buffone. Gli si indovinano i lustrini e la giacchetta di raso rosso, anche se non ce l'ha addosso.
E pensare che l'autore scriveva questo sette anni fa. Cosa scriverebbe oggi?
Davvero non c'è fine al peggio?