Sallustio, all'inizio della sua "Congiura di Catilina" loda la gioventù dei primi tempi di Roma, che provava più soddisfazione a compiere azioni di gloria piuttosto che a frequentare prostitute e festini (in scortis atque conviviis); infatti confrontava quei giovani di allora con i suoi contemporanei, tipo Catullo ad esempio.
Racconta Catullo, in una sua poesia (X, 1-4), che l'amico Varo lo invita ad andare da una sua graziosa scortillum. A rigor di termini chi frequenta scortilla è uno scortator (termine oraziano: vedi libro II, satira V, verso 75).
Chissà se chi in questi giorni si angustia per ciò che chiama attacchi alla sua vita privata è orgoglioso di appartenere (per questo aspetto) alla stessa categoria di uomini a cui apparteneva Catullo. Per carità, nessun moralismo, ma Catullo non era ultrasettantenne e, cosa ancor più stupefacente, non aveva la responsabilità del governo di uno Stato.
"..Io però non ne farei una questione di età: non voglio neanche esprimere giudizi morali sul frequentare o meno “scortilla”, (chi può conoscere tutti motivi di certe scelte?) però, sì, mi è difficile pensare che sia sacrosanto essere “scortator” ad una certa età e non più in un’altra. Direi piuttosto che ogni età ha certo la sua giusta misura, in tutte le cose d’altronde, ma quello cui quotidianamente assistiamo è al di fuori di ogni misura! Il fatto è che gli “italianiucci”, come dice Serra, non se ne avvedono..!
RispondiEliminaD'accordo, non è una questione di età; a me non piacciono certi comportamenti, ma se qualcuno li vuol seguire, padronissimo...
RispondiEliminaMi basta che chi ricopre cariche pubbliche, vecchio o giovane che sia, mantenga il decoro e la dignità e sia al di sopra di ogni sospetto.