domenica 16 gennaio 2011

Una parola tira l'altra

Sallustio, all'inizio della sua "Congiura di Catilina" loda la gioventù dei primi tempi di Roma, che provava più soddisfazione a compiere azioni di gloria piuttosto che a frequentare prostitute e festini (in scortis atque conviviis); infatti confrontava quei giovani di allora con i suoi contemporanei, tipo Catullo ad esempio.
Racconta Catullo, in una sua poesia (X, 1-4), che l'amico Varo lo invita ad andare da una sua graziosa scortillum. A rigor di termini chi frequenta scortilla è uno scortator (termine oraziano: vedi libro II, satira V, verso 75).
Chissà se chi in questi giorni si angustia per ciò che chiama attacchi alla sua vita privata è orgoglioso di appartenere (per questo aspetto) alla stessa categoria di uomini a cui apparteneva Catullo. Per carità, nessun moralismo, ma Catullo non era ultrasettantenne e, cosa ancor più stupefacente, non aveva la responsabilità del governo di uno Stato.
(Ogni riferimento a persone, luoghi e circostanze reali è puramente voluto).

2 commenti:

  1. "..Io però non ne farei una questione di età: non voglio neanche esprimere giudizi morali sul frequentare o meno “scortilla”, (chi può conoscere tutti motivi di certe scelte?) però, sì, mi è difficile pensare che sia sacrosanto essere “scortator” ad una certa età e non più in un’altra. Direi piuttosto che ogni età ha certo la sua giusta misura, in tutte le cose d’altronde, ma quello cui quotidianamente assistiamo è al di fuori di ogni misura! Il fatto è che gli “italianiucci”, come dice Serra, non se ne avvedono..!

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  2. D'accordo, non è una questione di età; a me non piacciono certi comportamenti, ma se qualcuno li vuol seguire, padronissimo...
    Mi basta che chi ricopre cariche pubbliche, vecchio o giovane che sia, mantenga il decoro e la dignità e sia al di sopra di ogni sospetto.

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