martedì 6 luglio 2010

La donna e il potente

Una donna che si innamora (o fa finta di innamorarsi per interesse) e poi si accompagna ad un uomo che diventa potente, molto potente… (Non entro nel merito della scelta: non è facile capire come si possa “innamorarsi” di certi tipi, ma questo è un parere personale).
A questa donna, quando non è più utile al potere o diventa scomoda per quel che fa o dice, cosa succede?
Viene denigrata pubblicamente, distrutta se è possibile. Di chi parlo? Ecco un altro indovinello.
Parlo forse di lei ?

Non esattamente, ma se qualcuno volesse stabilire dei paralleli avrebbe tutta la mia approvazione. C'è da dire che, in fondo, l'esito della vicenda non sia stato poi così terribile per V.L.; non altrettanto bene è andata alla donna di cui sto parlando. Riporto un altro indizio:

" Un uomo, il Duce, tanto carezzevole con i bambini quanto mite con gli adulti, compresi i suoi numerosi amici ebrei... E poi, scappatelle erotiche a parte, che incantevole padre di famiglia!...
Il meccanismo è quello consueto - scoperto, eppure insidioso - che fa leva sulle qualità private per suggerire pubbliche virtù. Se un dittatore è capace di affetti, o addirittura di amore, non significa forse che è un dittatore dal volto umano?" (da un articolo di Sergio Luzzatto pubblicato sul Corriere il 14 gennaio 2005)

Nell'articolo si parla di Ida Dalser, la donna cancellata da Mussolini.


Non conoscevo esattamente la sua vicenda, ma l'altra sera ho avuto modo di vedere (su Sky) il bel film di Bellocchio, Vincere, che di lei parla.
Ida Dalser è un personaggio controverso, ma la sua fine rimane tragicamente emblematica di come il potere sia pronto a sbarazzarsi delle persone scomode.

In margine una nota sul film, di cui ho apprezzato anche gli aspetti formali: interessante l'esordio "futurista", che sa ricreare l'atmosfera di quel periodo; poi il film procede con toni più intimi, ma sempre efficaci nel trasformare una vicenda privata in testimonianza: il vero volto del potere è la crudeltà.

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