venerdì 27 aprile 2012

A cosa serve un blog ?


A cosa serve un blog? Ovvio, per comunicare qualcosa. Funzione questa che ha un senso se c'é un pubblico di lettori; considerato il fatto che i miei lettori sono in numero molto limitato (meno delle dita di una mano), mi trovo nella necessità di trovare per il mio personale blog una qualche altra giustificazione.
All'inizio ci mettevo annotazioni di libri, film, spettacoli, mostre, per conservarne memoria (non per i posteri, ma per me stessa: la vecchiaia avanza e la memoria ne risente), ma ora tengo un altro blog dedicato solo a questo:
http://www.leparoletranoileggere.it/ 
(senza contare la mia libreria su Anobii: http://www.anobii.com/fatima48/books).
 A questo punto penso che userò lo spazio come un blocco di appunti, molto utile se considero il fatto che appunti cartacei presi negli anni per realizzare progetti sono andati perduti, dispersi, cancellati... e la memoria, ahimé, non aiuta.
Allora questo sarà, blocco di appunti, che mi serviranno per alcuni libri (libri veri,  materiali e non virtuali) che intendo comporre:
  • uno di foto di famiglia e ricordi relativi, ad uso privato, come storia da lasciare a figlie e nipoti - ammesso che interessi loro, comunque lo farò in ogni caso ; 
  • uno di citazioni da libri con un mio commento, quando ne avrò abbastanza; 
  • un altro di spiegazione dei quadri, se mi ricorderò qualcosa di quello che mi è passato per la mente quando li ho dipinti. 

Perché metto tutto ciò per iscritto? Lapalissiano, per ricordarmi dei miei progetti, visto che pure quelli me li dimentico. Ah, la vecchiaia... Per fortuna ci sono queste moderne diavolerie ad aiutarmi.

1 commento:

  1. Mi sembrano motivazioni sufficienti per scrivere un blog, soprattutto se poi le riflessioni sono interessanti: servono a te e servono anche chi ti legge, pochi o tanti che siano queti, poichè offri materia per pensare, operazione di cui abbiamo sempre e costantemente bisogno: commento su questo articolo, ma il recente articolo sulle considerazioni andando in bici, sulla morte dico, sono rasserenanti e non terrifiche...! così le avverto.

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