Black comedy.
Aver a che fare con un camionista maschilista razzista nazista ignorante violento che disprezza tutto ciò che ha a che fare col pensiero... ammetto che possa risvegliare istinti omicidi. Naturalmente nelle persone normali arriva l'autocontrollo e al massimo uno può sfogarsi con qualche insulto ben piazzato (magari non troppo ironico, vista la levatura intellettuale di chi hai davanti: non capirebbe, per cui è meglio procedere con insulti espliciti).
Aver a che fare con un camionista maschilista razzista nazista ignorante violento che disprezza tutto ciò che ha a che fare col pensiero... ammetto che possa risvegliare istinti omicidi. Naturalmente nelle persone normali arriva l'autocontrollo e al massimo uno può sfogarsi con qualche insulto ben piazzato (magari non troppo ironico, vista la levatura intellettuale di chi hai davanti: non capirebbe, per cui è meglio procedere con insulti espliciti).
Ma se devi costruirci su una storia, puoi liberamente scivolare nell'assurdo. Così viene fuori un bel film:
Una cena quasi perfetta di Stacy Title.
Intendiamoci: le mie simpatie non vanno certo al campionario di persone reazionarie che vengono invitate a cena per essere avvelenate dal gruppetto di amici (con cui, tra l'altro, condivido l'orientamento politico), ma certo che loro si fanno prendere la mano... mi fanno venire in mente certi gruppuscoli di estrema sinistra di casa nostra, che hanno perso completamente il senso della realtà, ma con una differenza: questi qui, intendo gli estremisti nostrani, non danneggiano nessuno, ma neanche combinano un granché, a parte parlarsi addosso.
Comunque il film mi è piaciuto e, anche se la critica non è molto positiva, mi sono proprio divertita.
Il finale, poi, è altamente istruttivo.
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