L'altra sera con un' amica-lettrice si parlava di letture estive. L'estate è già avanti e certamente chi doveva dare consigli li ha già dati; tanto pour parler, penso alle estati scorse, a quel che mi è piaciuto leggere soprattutto: gialli gialli volentieri, ne ho una lista infinita. Si potrebbe obiettare che le letture "estive" hanno senso solo per chi lavora e va in vacanza in estate; che i fortunati-poveri pensionati possono disporre di letture senza etichette. Eppure, che nostalgia il borsone dei libri, alcuni pensati, altri raccattati all'ultimo momento! Quei libri saporosi di aromi salmastri o montani, magari da rubarsi impazienti tra moglie e marito, tra figlie e genitori! La lettura "estiva" non è un semplice accadimento casuale, ma una categoria dello spirito.
E allora chi tiro fuori dal borsone? La Fred Vargas no, perché di solito, quando arriva l'estate, ho già letto il suo ultimo libro, Camilleri... Augias...Carofiglio...Agatha Christie...Durrenmat...
Fruttero & Lucentini, che ho conosciuto per una memorabile Antologia della fantascienza edita da Einaudi (la mia edizione è del 1968) curata appunto dai due scrittori. (Ma la fantascienza è un altro capitolo; oggi parlo di gialli).
I titoli che mi vengono in mente: Il palio delle contrade morte, La donna della domenica, Enigma in luogo di mare, ma ce ne sono ancora altri che aspirano all'etichetta estiva. Anzi, alcuni non sono ancora nel borsone!
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