Se si vuole leggere un giallo costruito in modo perfetto...
Se si vuole leggere una storia che si dirama in tante direzioni, che si intreccia in innumerevoli fili, ma senza perderne mai nessuno...
Se si vuole capire il rapporto dei Torinesi con la Fiat...
Se si cerca una scrittura densa di significati...
"A che punto è la notte" di Fruttero & Lucentini, edito per la prima volta nel 1979, è un romanzo avvincente la cui trama procede inciampando con grande abilità in gustosi equivoci e rimandando continuamente la soluzione, che comunque arriva con logica implacabile. E intanto che si aspetta la fine della storia si delineano con fine ironia personaggi ed ambienti tratteggiati con indimenticabile evidenza. In fondo sono tante storie che si depositano una sopra l'altra per raccontarci la società torinese illuminata (?) dal suo dio pagano amato-temuto-odiato: la Fiat.
Divertentissime le scene nella casa editrice. Impagabile il diario della Pietrobono, assistente di polizia.
La scrittura impone, a volte, delle pause per rileggere una frase troppo perfetta per lasciarla scorrere via.
Se si vuole leggere una storia che si dirama in tante direzioni, che si intreccia in innumerevoli fili, ma senza perderne mai nessuno...
Se si vuole capire il rapporto dei Torinesi con la Fiat...
Se si cerca una scrittura densa di significati...
"A che punto è la notte" di Fruttero & Lucentini, edito per la prima volta nel 1979, è un romanzo avvincente la cui trama procede inciampando con grande abilità in gustosi equivoci e rimandando continuamente la soluzione, che comunque arriva con logica implacabile. E intanto che si aspetta la fine della storia si delineano con fine ironia personaggi ed ambienti tratteggiati con indimenticabile evidenza. In fondo sono tante storie che si depositano una sopra l'altra per raccontarci la società torinese illuminata (?) dal suo dio pagano amato-temuto-odiato: la Fiat.
Divertentissime le scene nella casa editrice. Impagabile il diario della Pietrobono, assistente di polizia.
La scrittura impone, a volte, delle pause per rileggere una frase troppo perfetta per lasciarla scorrere via.
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